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giovedì 7 aprile 2011

Ricetta 5

Pane  degli  ElfI
Mescolate 3 parti di farine di segale con una parte di farina integrale di frumento.
Aggiungete sale e semi di finocchio e di carvi.
Poi aggiungete del lievito disciolto nell'acqua tiepida e manipolate energicamente sino ad ottenere una morbida consistenza dell'impasto.
Fatelo riposare per un’ora circa.
Unite dell'olio, impastate nuovamente e ponete il tutto in uno stampo da forno.
Cuocete avendo attenzione a metà cottura di spennellare il pane con un pò olio diluito in acqua calda al fine di rendere più croccante la crosta.
Crostini salsiccia e stracchino
Questa pietanza, dev'essere realizzata con grassa abbondanza.
Eccovi la preparazione dei crostini con salsiccia e stracchino.
Spellate delle salsicce, sbriciolatele in una ciotola impastandole con stracchino, che avrete prima ammorbidito, e un cucchiaio di semi di finocchio.
Aggiunte del sale se occorre.
Lavorate il composto amalgamando molto bene e spalmatelo generosamente sulle fette di pane. Infornate e poi servite le fette molto calde su di un piatto da portata.
Polpette di semolino della mia zia Silvana     
Semolino, burro, sale e pepe, 1 uovoAmalgamate il semolino con gli ingredienti, fatelo abbastanza consistente.Fate ora delle polpette tonde a canestrino e vuotatele nel mezzo, friggetele e mettetele ad asciugare sulla carta paglia.Riempitele con un sugo di carne a piacere.Servitele come antipasto
Coniglio  con  le  olive  (della mi nonna Zeffira)
Ingredienti: un coniglio (allevato in zona), 2 spicchi di aglio, rosmarino, salvia, pomodori pelati, pepe nero, olio extra vergine di oliva e olive nostrali in salamoia.
Tagliare a pezzi il coniglio da unire poi in una teglia in cui si e' preparato un soffritto con l'aglio, il rosmarino, la salvia, il pepe nero e l'olio. Far rosolare bene la carne, unire le olive amare di salamoia, un bicchiere di vino portandolo ad evaporazione, aggiungendo quindi i pomodori spezzettati.
Cuocere il tutto per circa 15/20 minuti mescolando ogni tanto.
Funghi porcini dell'Imperatore
Prendete dei funghi porcini, puliteli e tagliateli in pezzi.
Fateli rosolare in una padella con abbondante olio.
Quando avranno preso un bel color bruno, aggiungervi del vino e continuare la cottura. Trascorso qualche minuto incorporare dell’acqua e terminare a fuoco lento la ricetta.
Prima di servire spolverizzare con sale, pepe e coriandolo tritato.

Frittata all’ortica
Lessare delle ortiche, scolare, strizzarle bene e una volta intiepidite, tritarle con del prezzemolo. Sbattere delle uova, con formaggio a pasta dura, sale, pepe e unire al trito.
Scaldare dell'olio d’oliva in una padella, versare il composto e sollevare i bordi appena si rapprendono facendo scivolare sotto, con l'aiuto di una spatola di legno, la parte centrale più liquida.
Quando il lato inferiore si è rassodato, capovolgere la frittata per farla cuocere l'altro lato.

Ortiche calde e fredde
Prendi delle ortiche, lavale e passale al colino, falle asciugare sul tavolo e tagliale. Trita una quindicina di grani di pepe, bagno con la salsa, lavora, aggiungi dopo due tazze di salsa e 18 gr. di olio.
Metti a bollire il tegame. Quando bollirà lascia cuocere e toglilo dal fuoco per farlo freddare.
Ungi dopo una padella pulita e rompici 8 uova e sbattile.
Poni della brace calda sopra e sotto.
Quando tutto sarà cotto cospargi di pepe tritato e porta in tavola.



CARDOSO

Proseguendo a discendere lungo la strada nazionale fino a Turritecava, ed ivi risalendo il colle a ponente, si raggiunge, dopo circa un chilometro di strada someggiabile, il castello di Cardoso, situato alla base meridionale del monte di Gragno, che s'innalza, alla destra del Serchio, sulla sponda sinistra della Turritecava.
In antico faceva Comune a sé; ma nel 1499 fu esposto al Commissario di Gallicano che gli uomini di Cardoso si sarebbero riuniti volentieri a quella Vicaria, se ne fossero stati accolti.
Il Consiglio di Gallicano elesse quattro individui per trattare e capitolare con quei di Cardoso, che furono poi riuniti a Gallicano nel 1502.
Da quell'epoca formarono un sol Comune, quantunque anche Cardoso avesse i suoi statuti particolari, che portano la data de' 30 aprile 1708.
Il castello è alto metri 333 sul livello del mare, e 228 sulla via nazionale Livorno-Mantova.
La sua parrocchia è sotto il titolo di S. Genesio. Nella parte meridionale del territorio di Cardoso, e specialmente lungo la sponda della Turritecava, vegeta benissimo l'olio.
A piedi del monte scorre questo fiume, che forma confine fra la Comunità di Gallicano e quella del Borgo a Mozzano, e traversa la strada nazionale sotto di un ponte dello stesso nome, che segna pure il confine fra le Provincie di Lucca e di Massa-Carrara.
Da quel punto la strada stessa, volgendosi a settentrione per sei chilometri, mena a Gallicano e dopo altri dodici a Castelnuovo.

Panzanella
Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di pane casalingo cotto in forno a legna raffermo, 180 gr. di radicchio verde toscano, 300 gr. di pomodori canestrini, 120 gr. di cipolla rossa fresca, 60 gr. di basilico, olio extra - vergine di oliva, aceto, sale e pepe nero.
Ammollare in acqua il pane raffermo per circa 20 minuti, dopo averlo tagliato a fette e successivamente strizzate e sbriciolate in una ciotola.
Lasciare a parte le cipolle con acqua e aceto per circa un'ora e tagliarle poi a fette sottili. Lavare e tritare i pomodori, il radicchio, il basilico e unire il tutto assieme al pane nella ciotola.
Condire con olio extra vergine di oliva, un poco di aceto, sale e pepe quanto basta, amalgamando il tutto.

  Minestra d’erbette

Prendere delle foglie di bietola e borragine, sbollentarle in acqua; scolarle e tritarle fini con un coltello. Aggiungere alle erbe prezzemolo e menta cruda spezzettati finemente, e pestare il tutto nel mortaio.
Passare il composto in una casseruola con del brodo grasso e portare a bollore. Aggiustare di sale e servire la minestra d’erbe fresche aromatizzata con pepe nero.



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